La Rottamazione quater.
La legge di Bilancio 2023, oltre a disporre circa lo stralcio dei ruoli al di sotto dei mille euro e affidati entro il 31 dicembre 2015, prevede la rateizzazione quinquennale con pagamento maggiorato delle prime due rate del 2023 (per il 20% del debito), con la dilazione del restante 80% in rate identiche per i successivi 4 anni. Prevista la sospensione dell’attività esecutiva per tutto il periodo, finché si rispettano le scadenze. L’ultima rottamazione emanata in precedenza (la “Ter”) definiva i ruoli consegnati fino al 31 dicembre 2017, quindi l’intervento legislativo della Legge di Bilancio è veramente innovativo solo per i ruoli più recenti e finora non sanabili, ossia quelli affidati ad Agenzia Entrate Riscossione dal 1° gennaio 2018 al 30 giugno 2022. Il momento di affidamento del carico all’Agente della riscossione rappresenta la dead line per la fruibilità della prossima definizione agevolata.
La volontà politica di consentire ai contribuenti di pagare solo le imposte dovute senza aggi esattoriali, sanzioni ed interessi. Restano comunque dovute le somme “maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento”.
La rateizzazione quinquennale con pagamento maggiorato iniziale in chiave antievasiva
Il termine ultimo per provvedere alla adesione è previsto per il 30 aprile 2023, solo in via telematica attraverso un procedimento che verrà gestito da ADER (comma 235).
Quanto alle tempistiche di rateizzazione della definizione, il comma 232 permette una dilazione quinquennale, per chi non opta per il pagamento in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2023.
Il suddetto comma concede una tempistica standard per le rottamazioni, con un massimo di 18 rate, non allungata – sebbene le prive voci lo avessero ipotizzato – per comprensibili esigenze di gettito.
Tuttavia, appare più gravoso far fronte alle prime due rate (pari al 10% ciascuna, da pagarsi “rispettivamente il 31 luglio e il 30 novembre 2023”).
Il restante 80%, diviso in rate di pari ammontare, avrà 4 scadenze annue dal 2024 alla fine del 2027. Si torna, quindi, alla scadenza quinquennale già presente nelle vecchie rottamazioni, con ultima rata possibile in scadenza al 30 novembre 2027. Inoltre, sono dovuti, a decorrere dal 1° agosto 2023, gli interessi al tasso del 2% annuo (comma 233).
Va segnalato che è stato riproposto il blocco delle esecuzioni in pendenza di rateizzazione da definizione agevolata. Il comma 240 sospende le attività esecutive in corso dopo il pagamento della prima rata, oltre a fermare i pagamenti “derivanti da precedenti dilazioni in essere alla data di presentazione”.
Le esecuzioni rimangono congelate finché la rateizzazione è regolare, mentre un ritardo superiore ai 5 giorni fa decadere i benefici e riprendere la straordinaria attività esecutiva (comma 244).
https://www.agenziaentrateriscossione.gov.it/it/Per-saperne-di-piu/legge-bilancio-2023/